Modello Organizzativo 231 ed Assicurazioni: le possibili soluzioni di analisi e controllo del rischio

mercoledì, 27 settembre 2017
Il modello organizzativo 231 è un modello di organizzazione, di gestione e di controllo fedele ai requisiti richiesti dal decreto legislativo n. 231 del 2001, ovvero da quel decreto che ha introdotto nell'ordinamento italiano il cosiddetto principio della responsabilità amministrativa degli enti aventi personalità giuridica per gli illeciti. Questi devono essere compiuti in virtù dell'interesse o del vantaggio del medesimo ente, qualora detti reati siano stati posti in essere dagli apicali, dai vertici aziendali, nonché dai sottoposti alla vigilanza da parte degli anzidetti soggetti apicali
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Il modello organizzativo 231 e la responsabilità degli enti

Il complesso normativo che regola la responsabilità aziendale allunga i propri effetti sul patrimonio dell'ente e, in modo indiretto, anche sugli interessi economici di ogni singolo socio.
In ogni caso il legislatore, con il decreto legislativo n. 231, ha previsto la possibilità che l'ente sia esente dalla responsabilità amministrativa nell'unica ipotesi in cui lo stesso abbia provveduto a dotarsi del modello organizzativo 231, ovverosia del modello di organizzazione, gestione e controllo, oltre che di un apposito organismo di vigilanza. Inutile sottolineare che il modello organizzativo 231 deve essere efficiente e dev’essere verificato e aggiornato con costanza.

Dunque, l'azienda non dovrà rispondere degli illeciti commessi da coloro che sono alle sue dipendenze, nel caso essa sia in grado di provare:

- di aver accolto e messo in pratica con efficacia il modello organizzativo 231;

- di aver assegnato la vigilanza a un organismo di vigilanza autonomo che ha sia poteri di iniziativa che poteri di controllo. È inoltre compito dell'ODV aggiornare il modello di organizzazione, gestione e controllo 231;

- che il modello sia stato eluso in maniera fraudolenta.

L'obiettivo del modello organizzativo 231

Il modello organizzativo 231 ha come obiettivo quello di realizzare un'efficiente organizzazione interna, nonché un sistema di controllo completo anche in virtù di quanto è stato previsto e disposto all'articolo 30 del decreto legislativo n. 81 del 2008, divenuto poi un articolo integrativo del decreto legislativo n. 231 del 2001.

Con l'obiettivo di rispettare i dettami del decreto, il modello organizzativo 231 deve essere predisposto e attuato con correttezza. La sua attuazione impeccabile ha altresì l'obbiettivo di evitare sanzioni pecuniarie e interdittive come quella che prevede l'interdizione dall'esercizio dell'attività, l'estromissione da finanziamenti, contributi, agevolazioni e sussidi, nonché l'annullamento di quelli ottenuti, la caducazione o la sospensione delle licenze, delle autorizzazioni e delle concessioni, la proibizione di contrattare con la Pubblica Amministrazione e l'interdizione di fare pubblicità a servizi e beni.

Come si costruisce il modello organizzativo 231

A garanzia di una gestione aziendale corretta, l'ente deve dotarsi di un suo modello 231 esclusivo. Detto altrimenti: il modello 231 deve essere cucito sulla pelle dell'azienda. Questo perché, detto modello deve essere in grado di fronteggiare ogni esigenza dell'impresa.

Quindi, i modelli 231 generici creati a tavolino senza aver realizzato alcun tipo di confronto con la realtà d'impresa risultano privi di efficacia sia in materia di prevenzione del reato, sia quali rappresentanti dell'esimente, come previsto dall'articolo 6 del decreto legislativo n. 81 dell'anno 2008.

Dunque, la stesura del modello 231 deve essere frutto di un'analisi accorta di ogni processo aziendale. In poche parole si deve procedere a una mappatura dell'attività svolta dall'azienda, individuando così le aree sensibili al rischio commissione reati.
Dopodiché dovrà essere eseguita un'attività di indagine posta in essere tramite interviste; essa dovrà coinvolgere i soggetti più importanti dei processi aziendali. L'obiettivo delle interviste è quello di eseguire un'analisi attenta di ogni attività che si presenta sensibile alla commissione dei cosiddetti reati presupposto, accertando l'esistenza di procedimenti o protocolli imprenditoriali appropriati ed efficienti.
A tale scopo, devono essere organizzati dei correttivi sui procedimenti già esistenti che non risultano esaustivi o congrui al realtà aziendale e ai suoi bisogni di prevenzione. Come già per il modello 231 è ugualmente importante il ruolo dell'organismo di vigilanza.

Il compito dell'OVD

L'organismo di vigilanza deve essere:

- indipendente;

- dotato di autonomia;

- deve garantire professionalità.

Solo così potrà agire vigilando sull'adeguatezza e sull'effettività del modello 231. Potrà valutarne l'attualità, avendo altresì la possibilità di eseguire le opportune verifiche e di proporre gli adeguamenti necessari laddove le aziende risultino mancanti.

Solamente agendo in totale autonomia e con professionalità, l'organo di vigilanza potrà ricevere e valutare al meglio le segnalazioni su possibili reati e su possibili irregolarità compiute dall'azienda. L'OVD per operare con la massima efficacia deve inoltre essere dotato di una costanza d'azione.

I benefici della messa in pratica del modello organizzativo 231

Con un'implementazione a regola d'arte l'azienda avrà il vantaggio di:

- evitarsi il rischio di incorrere in sanzioni pecuniarie e in sanzioni interdittive. Dunque, si eviteranno gravi danni patrimoniali e pesanti danni d'immagine;

- accertare sia costi diretti che indiretti collegati alla commissione di illeciti;

- rifuggire il crearsi di attività di corruzione dentro la struttura dell'azienda, come pure di attività che creano rischi per la salute e per la sicurezza dei lavoratori; inoltre deve altresì rifuggire i rischi ambientali;

- conservare una reputazione aziendale ineccepibile e di mantenere la stima degli stakeholders;

- spalancare nuovi mercati con competitività in una realtà di business che premia sempre di più l'etica del modus operandi;

- conservare il valore di tutti gli azionisti;

- rifuggire agli infortuni sul lavoro, alle malattie professionali, agli incidenti contro l'ambiente, alla consegna imprudente di lavori, di forniture, di servizi, di appalti e di subappalti a realtà non idonee e malsicure.

L'assicurazione R.C. Amministratori e Tutela Legale

Nell'eventualità che l'ente ritenga che nell'attività aziendale svolta ci sia la possibilità che si presentino risvolti penali per via di comportamenti illeciti commessi dagli amministratori oppure dai dipendenti, essa può ricorrere all'assicurazione contro la perdita economica, dipendente, come recita l’articolo 197 del codice penale, dall'operatività della previsione.
Non è invece prevista nessuna possibilità di stipulare una polizza in relazione alle sanzioni applicate, sia che esse siano di natura amministrativa, sia che siano di natura penale, sia che siano dirette alla persona giuridica facente parte della vicenda che ha dato vita all'illecito.
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Il settore dell'assicurazione amministratori inerente la responsabilità civile è caratterizzato dalla molteplicità delle situazioni in cui il rischio può manifestarsi, come pure dalla mancanza di principi regolatori uniformi. Nella stipulazione delle assicurazioni inerenti il rischio della responsabilità civile degli amministratori è di fondamentale importanza la cosiddetta analisi preassuntiva del rischio.

Ad ogni modo, prima di stipulare qualsiasi polizza, l'ente, per garantirsi la migliore tutela possibile, non solo in materia di assicurazione RC amministratori, ma anche in materia di assicurazione ambientale, dovrebbe sempre rivolgersi a chi della materia ha fatto la sua mission lavorativa. Un buon broker è la figura ideale che riesce a soddisfare al meglio qualsiasi esigenza di qualunque realtà aziendale. Proteggere la propria attività è un imperativo categorico. Proteggerla nel migliore dei modi è un dovere. Affidandoti alla competenza e alla professionalità di Esedra broker sceglierai di affidare il futuro della tua impresa alle mani esperte di un intermediario sempre attento e aggiornato, che fin dalle origini ha prestato il più alto interesse a tutte le sfaccettature del mondo aziendale, fornendo alle imprese un servizio di consulenza di altissimo livello.

Esedra Broker, in sinergia con Risk Management 231 e i suoi due partner, rispettivamente IGM, dell’ ingegner Gaetano Messina, e lo Studio Della Bella, dell’ avvocato Lorenzo Della Bella, ti offrirà un servizio di consulenza cucito appositamente sulla pelle della tua azienda.

Detto altrimenti, rivolgendoti al team di professionisti di RM231, grazie al lavoro integrato delle diverse figure potrai dormire sonni tranquilli. Il prezioso supporto di Esedra insieme al lavoro dello Studio Della Bella, leader nel settore della valutazione legale dei rischi aziendali, e a quello dello staff di IGM, riduce ai minimi termini il rischio di condanne penali.

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Aggiungi al tuo calendario   2017-09-27 2017-09-27 38 Modello Organizzativo 231 ed Assicurazioni: le possibili soluzioni di analisi e controllo del rischio Il modello organizzativo 231 è un modello di organizzazione, di gestione e di controllo fedele ai requisiti richiesti dal decreto legislativo n. 231 del 2001, ovvero da quel decreto che ha introdotto nell'ordinamento italiano il cosiddetto principio della responsabilità amministrativa degli enti aventi personalità giuridica per gli illeciti. Questi devono essere compiuti in virtù dell'interesse o del vantaggio del medesimo ente, qualora detti reati siano stati posti in essere dagli apicali, dai vertici aziendali, nonché dai sottoposti alla vigilanza da parte degli anzidetti soggetti apicali.Il modello organizzativo 231 e la responsabilità degli enti Il complesso normativo che regola la responsabilità aziendale allunga i propri effetti sul patrimonio dell'ente e, in modo indiretto, anche sugli interessi economici di ogni singolo socio.In ogni caso il legislatore, con il decreto legislativo n. 231, ha previsto la possibilità che l'ente sia esente dalla responsabilità amministrativa nell'unica ipotesi in cui lo stesso abbia provveduto a dotarsi del modello organizzativo 231, ovverosia del modello di organizzazione, gestione e controllo, oltre che di un apposito organismo di vigilanza. Inutile sottolineare che il modello organizzativo 231 deve essere efficiente e dev’essere verificato e aggiornato con costanza.Dunque, l'azienda non dovrà rispondere degli illeciti commessi da coloro che sono alle sue dipendenze, nel caso essa sia in grado di provare:- di aver accolto e messo in pratica con efficacia il modello organizzativo 231;- di aver assegnato la vigilanza a un organismo di vigilanza autonomo che ha sia poteri di iniziativa che poteri di controllo. È inoltre compito dell'ODV aggiornare il modello di organizzazione, gestione e controllo 231;- che il modello sia stato eluso in maniera fraudolenta.L'obiettivo del modello organizzativo 231Il modello organizzativo 231 ha come obiettivo quello di realizzare un'efficiente organizzazione interna, nonché un sistema di controllo completo anche in virtù di quanto è stato previsto e disposto all'articolo 30 del decreto legislativo n. 81 del 2008, divenuto poi un articolo integrativo del decreto legislativo n. 231 del 2001.Con l'obiettivo di rispettare i dettami del decreto, il modello organizzativo 231 deve essere predisposto e attuato con correttezza. La sua attuazione impeccabile ha altresì l'obbiettivo di evitare sanzioni pecuniarie e interdittive come quella che prevede l'interdizione dall'esercizio dell'attività, l'estromissione da finanziamenti, contributi, agevolazioni e sussidi, nonché l'annullamento di quelli ottenuti, la caducazione o la sospensione delle licenze, delle autorizzazioni e delle concessioni, la proibizione di contrattare con la Pubblica Amministrazione e l'interdizione di fare pubblicità a servizi e beni. Come si costruisce il modello organizzativo 231 A garanzia di una gestione aziendale corretta, l'ente deve dotarsi di un suo modello 231 esclusivo. Detto altrimenti: il modello 231 deve essere cucito sulla pelle dell'azienda. Questo perché, detto modello deve essere in grado di fronteggiare ogni esigenza dell'impresa. Quindi, i modelli 231 generici creati a tavolino senza aver realizzato alcun tipo di confronto con la realtà d'impresa risultano privi di efficacia sia in materia di prevenzione del reato, sia quali rappresentanti dell'esimente, come previsto dall'articolo 6 del decreto legislativo n. 81 dell'anno 2008.Dunque, la stesura del modello 231 deve essere frutto di un'analisi accorta di ogni processo aziendale. In poche parole si deve procedere a una mappatura dell'attività svolta dall'azienda, individuando così le aree sensibili al rischio commissione reati. Dopodiché dovrà essere eseguita un'attività di indagine posta in essere tramite interviste; essa dovrà coinvolgere i soggetti più importanti dei processi aziendali. L'obiettivo delle interviste è quello di eseguire un'analisi attenta di ogni attività che si presenta sensibile alla commissione dei cosiddetti reati presupposto, accertando l'esistenza di procedimenti o protocolli imprenditoriali appropriati ed efficienti.A tale scopo, devono essere organizzati dei correttivi sui procedimenti già esistenti che non risultano esaustivi o congrui al realtà aziendale e ai suoi bisogni di prevenzione. Come già per il modello 231 è ugualmente importante il ruolo dell'organismo di vigilanza. Il compito dell'OVDL'organismo di vigilanza deve essere:- indipendente;- dotato di autonomia;- deve garantire professionalità.Solo così potrà agire vigilando sull'adeguatezza e sull'effettività del modello 231. Potrà valutarne l'attualità, avendo altresì la possibilità di eseguire le opportune verifiche e di proporre gli adeguamenti necessari laddove le aziende risultino mancanti. Solamente agendo in totale autonomia e con professionalità, l'organo di vigilanza potrà ricevere e valutare al meglio le segnalazioni su possibili reati e su possibili irregolarità compiute dall'azienda. L'OVD per operare con la massima efficacia deve inoltre essere dotato di una costanza d'azione. I benefici della messa in pratica del modello organizzativo 231Con un'implementazione a regola d'arte l'azienda avrà il vantaggio di:- evitarsi il rischio di incorrere in sanzioni pecuniarie e in sanzioni interdittive. Dunque, si eviteranno gravi danni patrimoniali e pesanti danni d'immagine;- accertare sia costi diretti che indiretti collegati alla commissione di illeciti;- rifuggire il crearsi di attività di corruzione dentro la struttura dell'azienda, come pure di attività che creano rischi per la salute e per la sicurezza dei lavoratori; inoltre deve altresì rifuggire i rischi ambientali;- conservare una reputazione aziendale ineccepibile e di mantenere la stima degli stakeholders;- spalancare nuovi mercati con competitività in una realtà di business che premia sempre di più l'etica del modus operandi;- conservare il valore di tutti gli azionisti;- rifuggire agli infortuni sul lavoro, alle malattie professionali, agli incidenti contro l'ambiente, alla consegna imprudente di lavori, di forniture, di servizi, di appalti e di subappalti a realtà non idonee e malsicure. L'assicurazione R.C. Amministratori e Tutela LegaleNell'eventualità che l'ente ritenga che nell'attività aziendale svolta ci sia la possibilità che si presentino risvolti penali per via di comportamenti illeciti commessi dagli amministratori oppure dai dipendenti, essa può ricorrere all'assicurazione contro la perdita economica, dipendente, come recita l’articolo 197 del codice penale, dall'operatività della previsione. Non è invece prevista nessuna possibilità di stipulare una polizza in relazione alle sanzioni applicate, sia che esse siano di natura amministrativa, sia che siano di natura penale, sia che siano dirette alla persona giuridica facente parte della vicenda che ha dato vita all'illecito. <![if !supportLineBreakNewLine]> <![endif]>Il settore dell'assicurazione amministratori inerente la responsabilità civile è caratterizzato dalla molteplicità delle situazioni in cui il rischio può manifestarsi, come pure dalla mancanza di principi regolatori uniformi. Nella stipulazione delle assicurazioni inerenti il rischio della responsabilità civile degli amministratori è di fondamentale importanza la cosiddetta analisi preassuntiva del rischio.Ad ogni modo, prima di stipulare qualsiasi polizza, l'ente, per garantirsi la migliore tutela possibile, non solo in materia di assicurazione RC amministratori, ma anche in materia di assicurazione ambientale, dovrebbe sempre rivolgersi a chi della materia ha fatto la sua mission lavorativa. Un buon broker è la figura ideale che riesce a soddisfare al meglio qualsiasi esigenza di qualunque realtà aziendale. Proteggere la propria attività è un imperativo categorico. Proteggerla nel migliore dei modi è un dovere. Affidandoti alla competenza e alla professionalità di Esedra broker sceglierai di affidare il futuro della tua impresa alle mani esperte di un intermediario sempre attento e aggiornato, che fin dalle origini ha prestato il più alto interesse a tutte le sfaccettature del mondo aziendale, fornendo alle imprese un servizio di consulenza di altissimo livello.Esedra Broker, in sinergia con Risk Management 231 e i suoi due partner, rispettivamente IGM, dell’ ingegner Gaetano Messina, e lo Studio Della Bella, dell’ avvocato Lorenzo Della Bella, ti offrirà un servizio di consulenza cucito appositamente sulla pelle della tua azienda. Detto altrimenti, rivolgendoti al team di professionisti di RM231, grazie al lavoro integrato delle diverse figure potrai dormire sonni tranquilli. 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